venerdì, gennaio 25, 2008

Le regole del pigiama


Una mia collega parlava dei problemi della sua patata con un'altra collega che l’ascoltava con morbosa attenzione.
Io capivo che gestire una vagy non era una cosa semplice, ma in quel momento i miei pensieri andavano oltre la zona pubica.
Nel viaggio di rientro affrontavo con PornoCarla il solito discordo dell’amore non ricambiato e di quanto fossimo sfigati tutti e due ad essere tra i pochi esemplari rimasti single in centrale.
Forse se io e PornoCarla ci fossimo incontrati in un’ altra vista ci saremmo innamorati perdutamente, avremmo comprato un terreno e mangiato pane e pomodoro per pagare il mutuo.
Ma queste erano solo fantasie astratte e in quel momento i miei pensieri andavo oltre l’ipotesi di un prestito.
Febbraio si stava rapidamente avvicinando portando con se il gelo e quel vento che pareva voler spazzare via ogni cosa.
Io non capivo se il vortice fosse fuori o dentro me.
Nella sala d’aspetto del mio dentista osservavo il fossile/poster illustrato di Pierino Porcellino che raccontava la storia della carie e del tartaro che gli avevano fatto cadere tutti i denti.
Da circa un secolo quel poster stava li e raccontava la stessa storia; idem per le sedie e il tavolino rosso aggiustato con il nastro adesivo che sorreggeva 4 pesantissime pile di Famiglia Cristiana.
Avendo paura di prendere fuoco se avessi toccato quei giornali cominciai a contemplare il soffitto.
Non sapevo se essere in ritardo era la prerogativa di tutti i dentisti; durante quell’attesa sfregavo le mie mani sulle gambe nel vano tentativo che il freddo jeans potesse riscaldarsi.
Non c’era bisogno di vestirsi così bene per andare a spalancare la bocca, dopo tutto avevo un appuntamento con un dentista e non con Mariella Burani
Anche in quel momento mentre gelidi strumenti vibranti violavano la mia bocca i miei pensieri erano rivolti tutti a lui; il mio pigiama.
Per tutto il giorno non vedevo l’ora di indossarlo.
Il pigiama era sempre stato il mio abbigliamento preferito che si adattava al mio stile di vita trascurato e ironico.
Naturalmente anche un pigiama poteva essere motivo di controversie, quindi anche indossarlo aveva le sue regole.
Il primo mito da sfatare è che il pigiama serva per andare a dormire; la cosa oramai è retro, il pigiama serve per stare in casa nelle serate invernali quando non si ha voglia di uscire.
Il pigiama infatti non ha orari.
Le persone più fortunate si svegliano col pigiama e restano in pigiama tutto il giorno fino a che questo non viene sostituito al momento della doccia da un altro pigiama pulito.
Il pigiama può essere indossato anche immediatamente prima di pranzo o prima di cena.
Qui ci si divide in diverse scuole di pensiero; c’è chi indossa il pigiama prima di cena e chi subito dopo cena.
E’ consigliabile indossare il pigiama prima di cena poiché spogliarsi dopo i pasti mettendosi un freddo indumento dopo può rivelarsi deleterio per la digestione.
Ci sono infatti persone che utilizzano il pigiama per stare caldi e comodi in casa, lontani da occhi indiscreti poiché quasi solitamente il pigiama è decorato con una fantasia ridicola o è vecchio o presenta qualche buco ricucito a pera.
Tale fantasia o difetto rende questo capo ancora più intimo e privato e quindi speciale.
Infatti mostrasi in pigiama a qualcuno che non appartiene alla propria famiglia indica che quella persona è un amico di fiducia della quale non ci si sente giudicati.
Sotto al pigiama non è obbligatorio indossare la biancheria intima.
Per trarne il massimo confort è infatti consigliato eliminare tutto quello che stringe ciò che viene stretto durante le ore lavorative o quando si è fuori casa.
E’ buona educazione che i propri amici avvisino prima di recarsi a casa di qualcuno che ha questa abitudine.
Nel mio caso è meglio avvisare; se devo farmi trovare in pigiama metterò le mutande onde evitare che si notino imbarazzanti pendenze.
Il pigiama può essere accompagnato da un vecchia giacchetta che solitamente è una felpa o un golfino slabbrato.
Da sconsigliare è la vestaglia da camera sopra il pigiama poiché questa inibisce molti movimenti; infatti col pigiama si possono ricoprire innumerevoli attività.
Alcuni esempi; mangiare sul divano, giocare ai videogame, guardare un film porno, dare da mangiare al gatto, annaffiare, suonare il flauto, fare balli di gruppo da soli, fare le scale un numero imprecisato di volte e andare in bagno a fare plof.
Indossarlo spesso non significa essere pigri; esistono infatti persone che indossano il pigiama molte ore al giorno , ma non per questo sono meno scatenate di altre che rimangono in casa vestiti come se fossero fuori.
Se si ha una personalità dinamica è buona cosa accompagnare il pigiama con un paio di pantofole chiuse.
Indossare il pigiama a casa non significa andarci pure a letto; ci sono molte persone che anche d’inverno dormono senza veli, esaltando al massimo la sensazione di benessere che le lenzuola di flanella e una coperta elettrica possono dare nelle fredde sere invernali.
In questi casi sarà necessario chiudersi nella stanza per evitare che parenti o genitori impiccioni possano intrufolarsi quando si è ignudi creando situazioni di panico alla vista del proprio culo.
Per approfondimenti vedi anche La pausa pigiama.